COMUNICATO STAMPA LENIN MONTESANTO – N.144/14 LUGLIO 2012
SCOPRIRE QUANTO È LIQUIDA LA SOCIETÀ
ECCO LA MISSION DELL’AQUA.COL CUBO!
DA QUESTA SERA, SABATO 14, SULLE ORME DI BAUMAN
ROSSANO (Cs), Sabato 14 Luglio 2012 – “SEI LIQUIDO? CONFESSALO!” Parte, con quest’esortazione e con questa provocazione la seconda tappa della rivoluzione liquida all’AQUA, in programma questa sera, SABATO 14 LUGLIO, dalle Ore 23 su Lungomare di ROSSANO. Nel giorno, simbolico, del 223esimo anniversario dell’epica presa della Bastiglia a Parigi, che segnò la fine dell’ancien régime, gli organizzatori del laboratorio più originale dell’estate 2012 si presentano al pubblico della notte dell’Area Urbana Corigliano-Rossano con la ghigliottina del pudore: il “CUBO DELL’IDENTITÀ LIQUIDA”. In sottofondo, e per un’intera estate, l’analisi del sociologo BAUMAN. Per capire, dall’AQUA, se ha ragione o oppure no.
Posizionato a bordo cassa, subito dopo l’ingresso sulla destra, tra il banco del bar, la piscina e la via a tavoli e divanetti, un cubo bianco sovrastato da un tubo trasparente con una fessura, a partire non a caso dalla data storica di questa sera, sarà destinato ad accogliere pensieri e pulsioni dei nomadi dell’AQUA, cifra dei liquidi contemporanei. OGNUNO POTRÀ OFFRIRE IL SUO CONTRIBUTO, lasciando il proprio messaggio firmato e scritto sui diversi post-it gialli disponibili alla cassa o già incollati sul tubo. Istinti e gossip, riflessioni e pensieri, TUTTO ENTRERÀ NEL CUBO. A qualsiasi ora. Fino all’alba. – Ma a partire da lunedì e fino al sabato successivo, i messaggi saranno di volta in volta postati sulla pagina sociale Facebook dell’AQUA. E qui si aprirà la sfida tragicomica sull’identità liquida della società contemporanea. A colpi di “mi piace”. I click decreteranno il consenso virtuale del pubblico del web. Ed ogni settimana, all’autore o all’autrice del messaggio o della riflessione più amata su Facebook, o ai loro commentatori, gli organizzatori faranno omaggio di privé e pregiato prosecco al tavolo. A fine stagione, per i più cliccati in assoluto, una sorpresa!
IDENTITÀ LIQUIDA. – Sarà, questa, dunque la cornice filosofica ed esistenziale, l’atmosfera delle atmosfere ad accompagnare e stimolare ad annotare suggestioni mobili tra un cocktail ed uno sguardo, tra rumori esterni e silenzi interni, tra le pause del tempo proprio nel ritmo fluido delle notti tribali, tra le alchimie della salsedine e quelle della piscina.
“MODERNITÀ LIQUIDA”. – Il famoso Sociologo Zigmunt BAUMAN la chiama così, nella sua celebre intervista sull’identità. In essa vengono sempre di più a mancare quelle certezze che davano le strutture solide come lo Stato Nazione, le istituzioni, la famiglia, il lavoro. In una società sempre più segnata dalla deregulation e dalla flessibilità l'individuo finisce per avere tutto il peso sulle sue spalle, vengono a mancare forme di solidarietà e punti di riferimento comunitari che in passato aiutavano a condividere il fardello. Inoltre, da media ed esperti vari arriva sempre di più un incitamento generale al disimpegno, a non pensare a contratti solidi, anzi a vedere come negativa ogni forma di legame che si proietti poco più avanti del quotidiano. Ecco allora nascere quelle che BAUMAN chiama comunità guardaroba, che funzionano a tempo, stanno assieme fino a quando qualcuno decide di riprendersi il suo abito e andarsene. IN UN MONDO DI MODERNITÀ LIQUIDA I PIANI A LUNGA SCADENZA DIVENTANO POCO ATTRAENTI. La strategia del carpe diem diventa così la risposta più immediata a un mondo svuotato di valori che pretende di essere duraturo perché the show must go on, comunque e ovunque. TROVARE UN'IDENTITÀ, UN'APPARTENENZA DIVENTA SEMPRE PIÙ DIFFICILE E ALTRETTANTO PIÙ NECESSARIO. La forte tensione tra la presunta adesione a comunità sempre più virtuali, dove le rubriche dei cellulari vorrebbero sostituire il giro degli amici e il senso di solidarietà dell'individuo ridotto a consumatore e oggetto di consumo acuisce il bisogno di definire chi siamo. Così facendo si smaschera la finzione che l'identità sia un dato anagrafico e "naturale", quando invece è sempre un processo di costruzione, lungo, elaborato e mai finito. «L'identità – scrive BAUMAN – è un grappolo di problemi piuttosto che una questione unica”.
Posizionato a bordo cassa, subito dopo l’ingresso sulla destra, tra il banco del bar, la piscina e la via a tavoli e divanetti, un cubo bianco sovrastato da un tubo trasparente con una fessura, a partire non a caso dalla data storica di questa sera, sarà destinato ad accogliere pensieri e pulsioni dei nomadi dell’AQUA, cifra dei liquidi contemporanei. OGNUNO POTRÀ OFFRIRE IL SUO CONTRIBUTO, lasciando il proprio messaggio firmato e scritto sui diversi post-it gialli disponibili alla cassa o già incollati sul tubo. Istinti e gossip, riflessioni e pensieri, TUTTO ENTRERÀ NEL CUBO. A qualsiasi ora. Fino all’alba. – Ma a partire da lunedì e fino al sabato successivo, i messaggi saranno di volta in volta postati sulla pagina sociale Facebook dell’AQUA. E qui si aprirà la sfida tragicomica sull’identità liquida della società contemporanea. A colpi di “mi piace”. I click decreteranno il consenso virtuale del pubblico del web. Ed ogni settimana, all’autore o all’autrice del messaggio o della riflessione più amata su Facebook, o ai loro commentatori, gli organizzatori faranno omaggio di privé e pregiato prosecco al tavolo. A fine stagione, per i più cliccati in assoluto, una sorpresa!
IDENTITÀ LIQUIDA. – Sarà, questa, dunque la cornice filosofica ed esistenziale, l’atmosfera delle atmosfere ad accompagnare e stimolare ad annotare suggestioni mobili tra un cocktail ed uno sguardo, tra rumori esterni e silenzi interni, tra le pause del tempo proprio nel ritmo fluido delle notti tribali, tra le alchimie della salsedine e quelle della piscina.
“MODERNITÀ LIQUIDA”. – Il famoso Sociologo Zigmunt BAUMAN la chiama così, nella sua celebre intervista sull’identità. In essa vengono sempre di più a mancare quelle certezze che davano le strutture solide come lo Stato Nazione, le istituzioni, la famiglia, il lavoro. In una società sempre più segnata dalla deregulation e dalla flessibilità l'individuo finisce per avere tutto il peso sulle sue spalle, vengono a mancare forme di solidarietà e punti di riferimento comunitari che in passato aiutavano a condividere il fardello. Inoltre, da media ed esperti vari arriva sempre di più un incitamento generale al disimpegno, a non pensare a contratti solidi, anzi a vedere come negativa ogni forma di legame che si proietti poco più avanti del quotidiano. Ecco allora nascere quelle che BAUMAN chiama comunità guardaroba, che funzionano a tempo, stanno assieme fino a quando qualcuno decide di riprendersi il suo abito e andarsene. IN UN MONDO DI MODERNITÀ LIQUIDA I PIANI A LUNGA SCADENZA DIVENTANO POCO ATTRAENTI. La strategia del carpe diem diventa così la risposta più immediata a un mondo svuotato di valori che pretende di essere duraturo perché the show must go on, comunque e ovunque. TROVARE UN'IDENTITÀ, UN'APPARTENENZA DIVENTA SEMPRE PIÙ DIFFICILE E ALTRETTANTO PIÙ NECESSARIO. La forte tensione tra la presunta adesione a comunità sempre più virtuali, dove le rubriche dei cellulari vorrebbero sostituire il giro degli amici e il senso di solidarietà dell'individuo ridotto a consumatore e oggetto di consumo acuisce il bisogno di definire chi siamo. Così facendo si smaschera la finzione che l'identità sia un dato anagrafico e "naturale", quando invece è sempre un processo di costruzione, lungo, elaborato e mai finito. «L'identità – scrive BAUMAN – è un grappolo di problemi piuttosto che una questione unica”.
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